“E’ falso dire: Io penso: si dovrebbe dire io
sono pensato. – Scusi il gioco di parole. IO è un altro. Tanto peggio per il
pezzo di legno che si ritrova violino, e Sprezzo agli incoscienti, che
cavillano su ciò che ignorano completamente!”
“Io è un altro. Se
l’ottone si sveglia tromba, non è affatto colpa sua. Per me è evidente: assisto
allo schiudersi del mio pensiero: lo osservo, lo ascolto: lancio una nota
sull’archetto: la sinfonia fa il suo sommovimento in profondità, oppure d’un
balzo è sulla scena.
Se i vecchi imbecilli non avessero trovato, del “me stesso”, soltanto il significato falso, non avremmo da spazzar via i milioni di scheletri che, da tempo infinito, hanno accumulato i prodotti della loro orba intelligenza, e se ne proclamano gli autori!”
Se i vecchi imbecilli non avessero trovato, del “me stesso”, soltanto il significato falso, non avremmo da spazzar via i milioni di scheletri che, da tempo infinito, hanno accumulato i prodotti della loro orba intelligenza, e se ne proclamano gli autori!”
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