Non è sufficiente commemorare e ringraziare, a distanza di
settant'anni, ricordando col cuore
e con la mente le Donne e gli Uomini, anche giovanissimi, che permisero di
liberare l'Italia dall'orrore del Nazifascismo. Occorre sì ricordare il
sacrificio delle loro Vite, il loro coraggio, ma anche ascoltare chi visse il
dramma del Ventennio Nero e le successive lotte per la Liberazione; occorre far
ascoltare ai bambini e ai ragazzi di oggi queste storie, questi racconti di
vita e tramandare gli ideali che animarono lo spirito di quelle Donne e di
quegli Uomini. Non mi riferisco soltanto ai Partigiani e alle
"staffette" che lottarono duramente e strenuamente, ma anche a tutti
i Civili che li aiutarono e li sostennero concretamente.
Credo che la Scuola possa essere un Luogo Sociale e
Culturale importante, in cui discutere di tali argomenti. Durante il Nazismo e
il Fascismo, come è evidente anche nel recente film “Storia di una ladra di
libri”, la Scuola era, insieme alla stampa, mezzo di propaganda di regime;
oggi, la Scuola DEVE essere mezzo di Conoscenza Critica. Democrazia, Libertà,
Consapevolezza di Diritti e Doveri, Conoscenza della nostra Carta Costituzionale
sono, a mio parere, pilastri per l’Educazione e per la Formazione di ciascuno
di noi, che si reputi Cittadino.
Sono fiera dei miei trisnonni, dei miei bisnonni e dei miei
nonni materni Antifascisti che aiutarono, con enorme coraggio e grande forza
morale, tanti Partigiani - nascondendoli - che avevano trovato rifugio sulle
colline prospicienti casa mia. Sono altresì fiera dei miei antenati paterni
Antifascisti che pagarono cara, sul lavoro e nella loro vita privata, la scelta
di non aderire al Partito Fascista. Uno zio di mio padre fu duramente bastonato
all'uscita della fabbrica dove lavorava, perché non aveva accettato di prendere
la Tessera Fascista.
Grazie ai racconti di mia nonna materna, che ho avuto il
dono di conoscere e che per me è stata la mia seconda Mamma, so, o meglio posso
immaginare, cosa significa vivere durante la guerra, sotto le bombe, accanto a
SS, a Fascisti...
Nonna, non dimenticherò MAI i tuoi racconti e, anzi,
cercherò di trasmetterli ai figli che avrò e ai miei alunni di oggi e di
domani. Se sono diventata la donna che tutti oggi conoscono, lo devo anche alla
mia Famiglia.
Nessun commento:
Posta un commento